Santa Sede e Stati Uniti

edited by Kathleen Sprows Cummings  and Matteo Sanfilippo

Holy See’s Archives as sources for American history

 

The assessment in Rome of American Catholic Church’s potential and its problems began in the 1880s at the moment when the Holy See was looking for a way to overcome its political marginalization following the capture of Rome on September 20, 1870. In fact, the Vatican was transforming its world-wide religious network into a diplomatic one geared to sustain the international aims of a State that had lost its territory. Moreover, we should not underestimate the migration factor in the Italian Peninsula: the Italian diaspora was growing and Italian members of the Curia were worrying about the future of those who were flowing to the United States and other “Protestant” countries. At the same time, a number of the Vatican diplomats foresaw the shifting religious balance in North America as a result of the increase in Catholic migrants.

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New volume 2016: Dal giubileo al centenario. Strategie di comunicazione politico religiosa tra il Trecento e il primo Novecento.

Nel primo capitolo di questo lavoro è sintetizzata l’evoluzione dei giubilei ordinari dal 1300 al 1900. In questa plurisecolare cavalcata si vedrà come il fenomeno giubilare propriamente detto è affiancato da indulgenze plenarie straordinarie, che inizialmente prolungano il fenomeno principale, ma poi da esso si distaccano. Nel secondo capitolo si segue quindi la discussione storiografica e la documentazione storica sulla nascita e l’evoluzione dei giubilei straordinari dal primo Cinquecento alla Breccia di Porta Pia. Il terzo capitolo mostra come Leone XIII, asceso al Soglio poco dopo la fine dello Stato pontificio, si serva di numerosi giubilei straordinari per ridare visibilità politica a una Santa Sede senza più territori. In questa strategia, a volte frenetica, i giubilei si accompagnano agli anniversari (centenari, cinquantenari, ecc.), che ispirano pellegrinaggi o raccolte di messaggi utili per non far dimenticare all’Europa e al mondo intero la questione romana. Scomparso papa Pecci, la Chiesa di Roma non rinuncia a utilizzare ricorrenze e giubilei straordinari come strumento di visibilità politica e alla fine li incrocia nel centenario costantiniano del 1913, discusso nel quarto capitolo. Questa iniziativa è inizialmente pensata come celebrazione di un anniversario significativo e poi diviene giubileo straordinario. In tale occasione il discorso politico, cioè il rapporto tra Stato e Chiesa, è esplicito e precede di poco il primo importante accordo tra i due, cioè il Patto Gentiloni e l’ingresso ufficiale dei cattolici nell’arena italiana.

Nuovo volume 2016: Dal giubileo al centenario. Strategie di comunicazione politico religiosa tra il Trecento e il primo Novecento.

Nel primo capitolo di questo lavoro è sintetizzata l’evoluzione dei giubilei ordinari dal 1300 al 1900. In questa plurisecolare cavalcata si vedrà come il fenomeno giubilare propriamente detto è affiancato da indulgenze plenarie straordinarie, che inizialmente prolungano il fenomeno principale, ma poi da esso si distaccano. Nel secondo capitolo si segue quindi la discussione storiografica e la documentazione storica sulla nascita e l’evoluzione dei giubilei straordinari dal primo Cinquecento alla Breccia di Porta Pia. Il terzo capitolo mostra come Leone XIII, asceso al Soglio poco dopo la fine dello Stato pontificio, si serva di numerosi giubilei straordinari per ridare visibilità politica a una Santa Sede senza più territori. In questa strategia, a volte frenetica, i giubilei si accompagnano agli anniversari (centenari, cinquantenari, ecc.), che ispirano pellegrinaggi o raccolte di messaggi utili per non far dimenticare all’Europa e al mondo intero la questione romana. Scomparso papa Pecci, la Chiesa di Roma non rinuncia a utilizzare ricorrenze e giubilei straordinari come strumento di visibilità politica e alla fine li incrocia nel centenario costantiniano del 1913, discusso nel quarto capitolo. Questa iniziativa è inizialmente pensata come celebrazione di un anniversario significativo e poi diviene giubileo straordinario. In tale occasione il discorso politico, cioè il rapporto tra Stato e Chiesa, è esplicito e precede di poco il primo importante accordo tra i due, cioè il Patto Gentiloni e l’ingresso ufficiale dei cattolici nell’arena italiana.

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L’EUROPA TRA ACCOGLIENZA E RIMPATRIO

Il SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO dal titolo

L’EUROPA TRA ACCOGLIENZA E RIMPATRIO

https://goo.gl/9wwl6q

del 15 gennaio 2016 è disponibile online presso il Canale youtube https://goo.gl/9wwl6q dell’Ufficio Comunicazione Scalabriniani (UCoS)

L’evento ha visto i seguenti interventi:

L’assetto giuridico, politico e istituzionale raggiunto dalla/nella Unione Europea

  • René Manenti – Fondazione Centro Studi Emigrazione
  • Thierry Vissol – Commissione Europea – Politiche relative ai controlli alle frontiere, all’asilo e all’immigrazione nel trattato di Lisbona
  • Alberto Volpato & Marc Arno Hartwig – Commissione Europea – L’agenda europea sulla migrazione & Il concetto di hotspot e il ricollocamento
  • Giuseppe Iuliano – Relatore Generale, Comitato Economico e Sociale Europeo

Siamo di fronte a una nuova fase delle migrazioni?

  • Antonio Golini – Università degli Studi di Roma “La Sapienza” – Le dimensioni demografica, sociale ed economica alla base dei flussi… cosa c’è di nuovo nella cosiddetta “crisi migratoria” che l’Europa sta affrontando?
  • Roberto Cortinovis – ISMU – L’asilo nel 2015: le politiche dell’Unione europea e la posizione dell’Italia
  • Gabriel Stanescu – EASO – Il Piano Operativo di Supporto per Italia da parte dell’EASO
  • Miguel Nicolau – Frontex Coordinating Officer, Sea Border Sector – Gli strumenti e le politiche dell’UE in materia di sicurezza
  • Francesco Cherubini – Luiss Università Guido Carli – Le migrazioni fra diritti umani ed esigenze degli Stati di destinazione/accoglienza

Esperienze, Testimonianze e Azioni a confronto…

  • Luca Cristaldi – www.stoptratta.org/campaign
  • Emanule Selleri – Casa Scalabrini
  • Bruno Ciceri – Missionario Scalabriniano & Luca Sisto – Confitarma
  • Camillo Ripamonti – Centro Astalli
  • Paolo Parise – Centro de Estudos Migratórios (CEM – São Paulo)
  • Antonio Grasso & Arcangelo Maira – Missione Cattolica di Berna

Tavola rotonda: Dai fatti alle notizie… flussi umani e flussi mediatici…

  • Matteo Sanfilippo – Università della Tuscia
  • Gabriele Beltrami – Ufficio Comunicazione Scalabriniani (UCoS)
  • Thierry Vissol – Commissione Europea
  • Tiziana Grassi – Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà

Nuovi problemi di storia delle migrazioni italiane

Agli inizi del nuovo millennio è apparso presso questa casa editrice Problemi di storiografia dell’emigrazione italiana, ma quel libro è invecchiato nel giro di pochissimi anni. Negli anni zero lo studio di questo settore ha infatti conosciuto una svolta epocale, almeno come numero di libri e articoli prodotti. Tale crescita è stata accompagnata dall’attenzione delle autorità nazionali e locali per la diaspora dei propri concittadini e l’allora crescente immigrazione. La motivazione di tale sostegno è stata in genere strumentale e legata alla funzione economica e politica di traino che le comunità migrate potevano svolgere. Tuttavia non va sottovalutato il peso della pubblica amministrazione quale promotrice di ricerche finalizzate a conoscere meglio passato e presente degli italiani all’estero e degli immigrati in Italia. Con questo libro vogliamo presentare un primo quadro di queste attività e della loro eco nel dibattito storiografico e mediatico italiano.

Per leggere l’introduzione fate click su questo link

Nuovi problemi di storia delle migrazioni italiane

Agli inizi del nuovo millennio è apparso presso questa casa editrice Problemi di storiografia dell’emigrazione italiana, ma quel libro è invecchiato nel giro di pochissimi anni. Negli anni zero lo studio di questo settore ha infatti conosciuto una svolta epocale, almeno come numero di libri e articoli prodotti. Tale crescita è stata accompagnata dall’attenzione delle autorità nazionali e locali per la diaspora dei propri concittadini e l’allora crescente immigrazione. La motivazione di tale sostegno è stata in genere strumentale e legata alla funzione economica e politica di traino che le comunità migrate potevano svolgere. Tuttavia non va sottovalutato il peso della pubblica amministrazione quale promotrice di ricerche finalizzate a conoscere meglio passato e presente degli italiani all’estero e degli immigrati in Italia. Con questo libro vogliamo presentare un primo quadro di queste attività e della loro eco nel dibattito storiografico e mediatico italiano.

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